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Una coppia aperta - 1


di bird2012
17.01.2016    |    34.594    |    16 5.7
"Pensavo si sedesse sul divano, invece prese posto sulla poltrona di fronte a me e accavallò le gambe: lo spacco laterale della gonna si aprì dolcemente..."
Una coppia aperta

Cap.1


Lavoravo in una grande società di informatica.
Il mio diretto superiore andò in pensione e fu sostituito da un nuovo dirigente.
Come spesso accade nei luoghi di lavoro, tra noi due nacque immediatamente una grande amicizia: scoprimmo di avere molti interessi in comune, amanti dello sport in genere, ma particolarmente del tennis, per cui, appena potevamo, andavamo nel nostro club per cimentarci nel nostro sport preferito.
In poco tempo diventammo uno il migliore amico dell’altro: ci facevamo confidenze, ci chiedevamo consigli e quant’altro.

Mi disse che era sposato da qualche anno, ma non aveva ancora figli, e con la moglie filava tutto d’amore e d’accordo, come purtroppo non sempre avviene nelle coppie sposate.

Un giorno mi invitò per il sabato successivo in casa sua in quanto festeggiava il compleanno della moglie e avrebbe avuto piacere della mia presenza.
Ovviamente ne fui onorato.
Il sabato, tutto tirato a lucido, mi presentai con il classico mazzo di fiori e una sciarpa di seta, come pensierino per la festa della signora.
Appena entrai Franco chiamò sua moglie.

"Bruno, ti presento Olga, mia moglie."

Rimasi senza fiato: non immaginavo la moglie di Franco fosse così bella!
Un viso meraviglioso, due occhi verdi da sogno, uno sguardo sensuale da far accapponare la pelle, un seno straripante meravigliosamente esposto in un decolté da urlo... veramente un strafica!
Non nascosi certo la mia ammirazione.

"Scusa Franco, ma ignoravo avessi sposato un angelo! La tua signora è di una bellezza unica!"

Lei sorrise.
"Molto galante! Grazie del complimento, ma lascia stare la signora: chiamami Olga, è più intimo!"

Il suo invito alla intimità mi attizzava: in vita mia sono sempre stato spudorato e anche in quel frangente non persi l'occasione.

"Io mi chiamo Bruno, ma puoi chiamarmi tesoro: è ancora più intimo!"

Sia lei che Franco cominciarono a ridere come matti alla mia battuta.
Poi si rivolse al marito.

“Permetti mi rubi il tuo amico? Gli offro qualcosa da bere!” e così dicendo mi prese sottobraccio per condurmi nella stanza dove era il tavolo degli aperitivi: sentii la sua mammella spingersi contro il mio braccio e la cosa mi procurò un leggero fremito di piacere.
Mentre mi porgeva il bicchiere mi guardò e mi sorrise.

“Ero curiosa di conoscerti: non so cosa tu gli abbia fatto, ma mio marito non fa altro che parlarmi di te! Quasi quasi comincio ad essere gelosa: non avrai qualche dote nascosta particolarmente appetibile?”

Ricambiai il suo sorriso.

“Se ho doti nascoste lo lascio giudicare alle signore! Comunque tranquilla, tra me e Franco niente di ciò che pensi: a me piace molto la… cioè… a me piacciono molto le donne!”

Avvicinò le labbra al mio orecchio e mi sussurrò con voce suadente.

“Stavi per dire che ti piace la fica! Puoi anche dirlo: pensi io mi scandalizzi? E’ normale che a un vero maschio piaccia la fica, come che a una vera donna piaccia il cazzo… non trovi?”

Rimasi sorpreso dal suo modo di esprimersi con una persona, benché amica del marito, che conosceva solo da pochi minuti.
Comunque non capivo se le sue erano solo battute, ma volli stare al gioco: in fin dei conti aveva iniziato lei.

“Beh! Allora se non ti scandalizzi ti confesso che mi piace anche il culetto!” e risi.

Mi guardò seria.

“Mi sei piaciuto molto quando hai detto che ti piace la fica, ma adesso che mi hai detto apertamente che ti piace anche il culo sei proprio adorabile!
Comincio a pensare tu mi stia facendo la corte! Dovrebbe essere molto eccitante farmi scopare dal migliore amico di mio marito!”

Rimasi senza parole: cominciai a pensare le sue non fossero solo battute, ma un eccitante modo di farmi sapere della sua ampia disponibilità.

“Sarebbe meraviglioso corteggiarti, ma c’è un particolare affatto insignificante: non tradisco gli amici!”

“Pensi proprio a lui dispiacerebbe se prestassi attenzione a sua moglie? Comunque sappi che mi piacerebbe molto accertarmi di persona se hai qualche dote nascosta… nel qual caso potrei esserne interessata anche io! Ora però devo lasciarti per alcuni minuti: devo cambiarmi le mutandine!
Sono fradice, tutta colpa tua: mi hai fatto bagnare come una porca, sei un bastardo! Per punizione te la dovrei far asciugare tutta con la lingua… ma forse non sarebbe una punizione!” e mi sorrise, mentre si allontanò lasciandomi come un cretino.

Rimasi basito dal modo di comportarsi di Olga.
La sua avvenenza, il suo modo volgare di parlare, la sua aperta disponibilità a fare sesso mi stava eccitando, ma ero dispiaciuto per Franco: sua moglie si stava comportando da troia con il suo migliore amico!

Inoltre non potevo crederci: Olga si era eccitata, era bastato sentire dalla mia voce che mi piaceva la fica e il culo per farla bagnare! Cominciai a pensare che Olga fosse una vera femmina da letto, una gran porca e che Franco, almeno da quel punto di vista, era stato veramente fortunato!

Dopo pochi minuti riapparve e mi venne vicino per offrirmi un altro drink.
Quando mi porse il bicchiere ne approfittai per accarezzarle la mano: non solo non la tolse, ma ricambiò la carezza!
Le chiesi.

“Ti sei cambiata? Te la sei asciugata?”

“No!” mi rispose sorridendo. Poi aggiunse.

“Me le sono solo tolte! E poi mi piace sentirmela bagnata! Mi eccita da morire il pensiero tu sappia che ho la fica e il culo completamente scoperti! L’ho detto anche a Franco, così siete in due a saperlo e ad eccitarvi! Mi manda fuori di testa sapere che avete il cazzo duro pensando alla mia fica! E’ uno dei miei molteplici hobbies fare addrizzare il cazzo ai maschietti!”

Ero senza parole.

“E quali sono gli altri tuoi hobbies?” le chiesi apertamente.

“Se te lo dicessi ti fare venire nei pantaloni!” mi rispose spudoratamente. Si comportava sempre più da puttana, ma la cosa cominciava veramente ad intrigarmi.

“Ma lo hai detto a tuo marito che anche io so che stai senza mutandine?” le chiesi.

Sorrise nuovamente.

“Questo non te lo dico: anche questo mi eccita, che tu rimanga nel dubbio! Lo saprà mio marito che il suo migliore amico è a conoscenza che sua moglie sta senza mutandine con la fica e il culo disponibili e desiderosi di qualche furtiva e oscena carezza?”

Così dicendo si allontanò da me ancheggiando sensualmente.
Era proprio una porca e conosceva bene gli uomini: non riuscivo a togliermi dalla mente il pensiero stesse senza mutandine!
Fosse stata un’altra donna avrei già cercato l’occasione propizia per infilarle una mano sotto la gonna per accarezzarle la fica, ma era la moglie del mio migliore amico!

Seduto sul divano la guardavo mentre parlava con gli altri ospiti della serata: indossava un vestito con una lunga scollatura dietro le spalle che terminava all’inizio della divisione delle natiche, con lunghi spacchi laterali che permettevano di ammirarle le cosce mentre camminava e che le modellava il culo in maniera fantastica, un culo da urlo!

Era così eccitante che non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso: temevo che Franco si accorgesse dei mie sguardi colmi di desiderio, ma non potevo fare a meno di mangiarmi con gli occhi la sua splendida moglie
Mentre ammiravo quel ben di Dio sentii la voce di Franco dietro le mie spalle.

“E’ una bella donna, vero? Attira l’interesse di molti maschietti: in poche parole molti se la vorrebbero fare!”

Mi girai e lo guardai! Sorrideva.

“Ovviamente parlo di mia moglie!” aggiunse e venne a sedersi accanto a me.

Non avevo alcuna intenzione di mentire.

“Si, molto bella! Ma oltre che bella sprizza sensualità da ogni poro: come già ti ho detto prima sei fortunato ad avere una donna del genere accanto!”

Mi guardò con un sorriso enigmatico.

“A te che sei il mio migliore amico posso confidarlo, sono certo terrai per te le mie confidenze: oltre che bella è anche molto brava!”

Poi avvicinò la bocca al mio orecchio e mi bisbigliò per non farsi sentire.

“Intendo a letto: è così porca che farebbe addrizzare il cazzo ad un impotente! Hai ragione, sono stato proprio fortunato! Pensa che questa sera, per farmi eccitare, si è tolta le mutandine: ti rendi conto che sotto la gonna è senza intimo? Ho l’impressione di sentire nell’aria l’odore della sua fica! Il solo pensiero mi fa scoppiare il cazzo!”

Non ce la feci a trattenermi.

“Franco, non devi farmi questo! Non credi che sapere che tua moglie è senza intimo, con la fica scoperta, mi si addrizzi pure a me? Poi che faccio, rimango a cazzo duro per tutta la sera?”

“Ma io te l’ho detto proprio perché sei il mio migliore amico: eccitati pure pensando alla fica scoperta di mia moglie! Ti dò anche un altro paio di informazioni molto intime, che sono certo apprezzerai: so che posso fidarmi perché sei mio amico e so che sei discreto e tieni per te le mie confidenze!

La prima è che ha la fica completamente rasata, con un grilletto particolarmente pronunciato! E’ veramente uno spettacolo ammirarla a cosce aperte!
La seconda è che Olga fa dei bocchini che neanche la più consumata delle troie sarebbe in grado di imitare.
Spesso penso che noi mariti siamo molto egoisti: vogliamo avere l'esclusiva delle bellezze di nostra moglie, vogliamo godere solo noi del suo corpo e sinceramente non lo ritengo giusto!
È come se un unico collezionista volesse tenere solo per lui l'inimitabile capolavoro di Leonardo, La Gioconda, impedendo a milioni di persone di poter ammirare il suo sguardo enigmatico... tu che ne pensi?"

Non ce la feci più, il cazzo mi stava scoppiando nei pantaloni, era mio amico, ma a tutto c'è un limite: non me ne fregava più niente se si fosse offeso, era lui che lo voleva!
Lo fissai dritto negli occhi e poi sbottai.

"Hai ragione Franco, non è giusto che Olga te la inculi solo tu: dovresti consentire anche ad altri di assaggiare il suo splendido culetto, non dico a tutti, ma almeno agli amici più intimi e fidati!"

La sua risposta mi fece fremere.

“Magari ad un amico intimo e fidato come te! ”

Non risposi, ma mi sembrò di scorgere nei suoi occhi un lampo di libidine.

"Mi fa molto piacere che anche tu la pensi come me!"

Per fortuna venimmo avvertiti che era pronta la cena, altrimenti mi sarei sborrato nei pantaloni.
Quando vidi i posti assegnati a tavola sentii un dolce fremito: lei stava tra me e suo marito.
Appena si mise seduta tra di noi, la parte anteriore della gonna, considerando i lunghi spacchi laterali, le scivolò in mezzo alle gambe lasciando tutte le cosce scoperte: la porca allargò ancora di più le gambe fino a mettere le sue cosce a contatto delle nostre… non so cosa mi trattenne a non accarezzargliela!
Franco mi guardò e comprese il mio disagio: si avvicinò alla moglie e le disse qualcosa sottovoce.
Ascoltato suo marito, Olga avvicinò le labbra al mio orecchio per non farsi sentire.

“Franco capisce la tua sofferenza: avere a portata di mano la fica scoperta di sua moglie e non potergliela accarezzare!
Comunque, se lo fai con discrezione puoi anche accarezzarmi la coscia sotto la tovaglia, come sta facendo lui! Ma ti prego di fermarti alla coscia: se mi tocchi la fica mi fai sborrare immediatamente, sono eccitatissima!”

Le misi subito una mano sulla coscia e cominciai ad accarezzarla con libidine: guardai Franco, mi sorrise e mi fece l’occhiolino!
Poi vidi che allungava il suo braccio verso il mio: mi prese la mano che stava sulla coscia della moglie e me la mise sopra la sua fica… sopra la gonna!
Olga trasalì!
Cercò di stringere le cosce per non farmi muovere la mano, si girò verso di me e mi sussurrò.

“Sei un porco! Bastardo! Ti ho detto di non toccarmi la fica che mi fai venire! Vuoi farmi sborrare davanti a tutti? Cazzo! Abbi pazienza!”

Li per lì non capii bene il significato di quel “abbi pazienza”!
Le risposi a voce bassa.

“E’ stato tuo marito a mettermi la mano sopra la tua fica!”

“Anche lui un gran porco e figlio di puttana! Chissà che pagherebbe per vedere la tua mano tra le mie cosce che mi fà sbrodolare! Ti prego, tesoro, togli la mano… non ce la faccio più!”

Mi sembrò corretto togliere la mano!

La cena fu ottima, specialmente per me: la coscia di Olga si strofinò contro la mia per tutta la cena, procurandomi continue erezioni.
Alla fine della serata piano piano tutti gli invitati se ne andarono.
Ormai il momento clou dell’eccitazione era passato: era stato tutto un meraviglioso ed eccitante gioco!
Anche io ero in procinto di andare via e stavo quasi per salutarli, quando Franco si avvicinò a me e sua moglie.

“Scusate, un amico è rimasto a piedi, faccio una corsa per accompagnarlo a casa. Bruno, non te ne andare, aspetta il mio ritorno che beviamo insieme il bicchiere della staffa! Olga, mi raccomando, in mia assenza fa gli onori di casa!”

Franco uscì per accompagnare il suo amico: rimanemmo soli io e Olga.

“Che ne dici di un altro bicchierino mentre attendiamo torni mio marito?”

“Mi fai compagnia?” le chiesi

“Certo! Non alcuna intenzione di lasciarti da solo!”

Mentre mi sedevo sul divano lei andò verso il mobile bar e preparò due drink, poi venne da me e me ne porse uno.
Pensavo si sedesse sul divano, invece prese posto sulla poltrona di fronte a me e accavallò le gambe: lo spacco laterale della gonna si aprì dolcemente lasciando la coscia completamente scoperta fino al culo! Dopo quello durante la cena un altro spettacolo veramente eccitante!

Lei rimase immobile, non fece nulla per coprirsi: sentii una leggera contrazione nel basso ventre!
Avevo letto da qualche parte che quando la donna accavalla le gambe e mostra in maniera ostentata le sue cosce manda un chiaro messaggio erotico, di disponibilità, ma nonostante i discorsi del pomeriggio, il suo invito ad accarezzarle le cosce ed il desiderio di Franco di vederla venire, non osavo pensare che la moglie del mio migliore amico volesse sedurmi!

Portò il bicchiere alle labbra e le bagnò leggermente con il liquore, poi, fissandomi negli occhi, tirò fuori la lingua e se la passò sensualmente lungo tutte le labbra: altra leggera contrazione al basso ventre.

Seguitammo a centellinare il liquore ed io non riuscivo ad allontanare lo sguardo dalla sua coscia: era impossibile fare finta di niente di fronte a tale meraviglia.
Fu lei a rompere il silenzio.

“Ho notato come mi hai guardato per tutta la serata: ho sentito i tuoi sguardi spogliarmi completamente!
Mi hai fatto sentire nuda, senza alcuna difesa: è stata una sensazione molto piacevole! E poi la carezza sulla coscia… e poi sentirti tra le gambe! Anche adesso non hai spostato un attimo gli occhi dalla mia coscia: mi sembra di capire che lo spettacolo è di tuo completo gradimento! La cosa mi lusinga molto, non puoi immaginare quanto!

Comunque sappi che gli sguardi che mi fanno sentire desiderata non mi offendono, ma mi onorano: diciamo che mi fanno sentire un certo languorino tra le gambe, specie se provengono da un bel ragazzo come te!”

Rimasi senza parole: Olga seguitava a stuzzicarmi! Cercai di rispondere.

“Sono sguardi di un uomo che ammira una donna bella e sensuale...”

“E che se la vorrebbe scopare!” mi interruppe lei sorridendo.

Rimasi basito dalle sue parole, ma era vero e non ebbi il coraggio di rispondere.

“Il tuo silenzio è la prova inconfutabile che ho interpretato nella maniera giusta i tuoi sguardi: non voglio sembrarti volgare, ma i tuoi occhi mi davano la sensazione mi stessero penetrando dentro! Spero tu abbia capito dentro dove!!! Mi sono sentita scopata dal tuo sguardo!”

Il suo modo di parlare con quelle allusioni non faceva altro che aumentare la mia eccitazione!
Dovevo pure rispondere qualcosa… decisi di essere sincero.

“Devo confessarti che hai letto perfettamente nel mio pensiero: siamo maggiorenni e sarebbe fuori luogo l'ipocrisia! Sei bella e sensuale, hai un corpo che chiede solo di essere amato: come potrei non desiderare di entrarti dentro e, come hai detto tu, sai bene dentro dove!”

Mi prese in contropiede: tutto potevo immaginare tranne che lei scavallasse le gambe lentamente, tenendo le cosce divaricate, per esibire la sua intimità completamente scoperta! Mi ricordò tanto Sharon Stone nel suo famoso film!
Non accavallò più le gambe, ma seguitò a tenerle aperte.

“Sono certa intendi qui dentro, proprio dove piace a me!” mi rispose sorridendo ancora, mentre allargava ancor di più le gambe.

Lo spettacolo della sua fica tra le sue splendide gambe divaricate mi mandò il sangue in testa.
Il mio uccello ebbe una erezione improvvisa, sentii i calzoni gonfiarsi: cercai di nascondere l’ingrossamento del mio pacco coprendolo con la mano, ma lei mi fermò.

“E’ inutile che cerchi di nasconderlo: credi non abbia visto la tua eccitazione? Appena hai visto le mie gambe aperte ti si è addrizzato subito e la cosa non può che farmi piacere… e farmi ben sperare! Sono certo tu sappia che quando noi femminucce allarghiamo le gambe di fronte a un maschietto gli lanciamo un messaggio inequivocabile!
Su, da bravo: perché non ricambi e lo tiri fuori? Mi eccita da morire il maschio che me lo fa vedere in completo stato di erezione, come sono certa sia il tuo!”

Non ce la facevo più: Olga voleva sfidarmi, ma perché voleva tradire il marito che l’amava tanto?
Decisi di chiarire la situazione, usando il suo stesso linguaggio spudorato.

“Olga, se non fossi la moglie di Franco te lo avrei già messo in bocca per farmelo succhiare e poi te lo avrei infilato in quella meravigliosa fica che mi stai generosamente mostrando e che non chiede altro che essere chiavata!“

Mi interruppe.

“Tesoro, ma è proprio quello che mi aspetto da te!”

“Ti dimentichi che ti ho detto “se non fossi la moglie di Franco”! Scusa, ma non mi permetterei mai di insidiare la moglie del mio migliore amico!”

“Si, lo so, e anche Franco lo sa, e apprezziamo molto il tuo comportamento corretto e leale: comunque il fatto che mio marito sia il tuo migliore amico non è affatto un problema, anzi! Lui è molto comprensivo con me e io con lui! Sa benissimo che mi piacciono i begli uccelli e mi ha confidato che il tuo è veramente DOC! Dai, tesoro, tira fuori il cazzo, fammi vedere se il mio dolce maritino ha ragione! Oppure preferisci te lo tiri fuori io?”

Forse avevo bevuto troppo, forse stavo vaneggiando, ma avevo capito bene? Franco aveva detto alla moglie che avevo un bel cazzo?
Olga si alzò in piedi dalla poltrona e si sganciò il vestito che scivolò a terra lasciandola completamente nuda, solo con le scarpe aperte con tacco alto: classico abbigliamento da troia!
Poi si mise in ginocchio per terra e cominciò a camminare lentamente carponi verso di me: sembrava una pantera che si avvicinava alla sua preda!

Mentre gattonava sensualmente fissandomi negli occhi muoveva il culo a destra e a sinistra, sculettando come una zoccola di alto bordo!
Arrivata a metà strada tra la sua poltrona e il mio divano si fermò e si girò di 180 gradi, chinò la testa per terra e alzò il culo per mostrarmelo in tutto il suo splendore.

“Mi hai confidato che ti piace il culo: che ne pensi del mio? Ti conosco da poche ore, ma ho capito subito che sei un porco: vuoi vedermi il buchino, vero? Sapessi quanto mi eccita far vedere ai miei spasimanti il mio buchetto di culo completamente aperto! Dai, guardalo, rifatti gli occhi e anche il cazzo!”

Così dicendo con entrambe le mani si allargò le natiche e mi mostro il buchetto del culo bello aperto, ampiamente dilatato, un buchetto che aveva lavorato molto: una visione che mi mandò il sangue al cervello!

“Sei una porca: si vede lontano un miglio che hai il culo sfondato! Ho l’impressione che ti piaccia molto fartelo mettere nel culo!”

Girò il viso verso di me e mi sorrise.

“Impressione confermata: lo adoro!”

Poi girò nuovamente tutto il corpo e riprese a gattonare verso di me.
Quando arrivò tra le mie gambe posò il viso sopra il mio pacco e cominciò a strofinarcelo sopra, mentre con le mani mi accarezzava voluttuosamente le cosce: pensavo di morire dall’eccitazione nel sentire il suo viso muoversi libidinosamente sopra il mio cazzo.
La porca cominciò a gemere.

“Dio santo, come sei duro: te l’ho fatto addrizzare proprio bene! Franco può essere orgoglioso di come sua moglie ti abbia eccitato! Non pensi io abbia fatto gli onori di casa, come mi ha chiesto lui, nel migliore dei modi? Ti ho mostrato la fica e il buchetto del culo, ma forse desideri qualcosa di più!”

Ero fuori di testa e non riuscivo a capire cosa stesse dicendo, ma quando cominciò a parlare le idee cominciarono a schiarirsi.

“Hai mai sentito parlare di coppie aperte? Beh! Io e Franco siamo una di queste! Ci amiamo molto, ma abbiamo deciso di comune accordo di goderci tutti i piaceri della vita e riteniamo il sesso il piacere maggiore!

Ti preciso che siamo entrambi bisex e quando incontriamo qualche uccello o qualche passera di nostro gradimento non ci pensiamo due volte a goderceli senza alcuna remora! La vita è breve: perché negarci il piacere di una appagante scopata con chi ci piace?

La maggior parte delle volte giochiamo in tre: è molto più eccitante e sono possibili tante soddisfacenti variazioni sul tema!
Quando, per vari motivi, ciò non è possibile, ci divertiamo da soli con il nostro, o la nostra, amante di turno, ma poi, come è giusto che sia tra due persone che si amano, ci raccontiamo tutto!

Franco mi parla spesso di te: devo confidarti, tra l’altro, che ha un gran desiderio di succhiarti l’uccello, anche se non te lo ha fatto mai capire, per ovvi motivi!
Mi ha sempre detto che mi saresti piaciuto e quando questa sera ti ho conosciuto e ho visto come mi guardavi e quando mi hai confessato che ti piace sia la fica che il culo mi sono bagnata all’istante e glielo ho subito riferito, dicendo che mi sarebbe piaciuto farmi scopare da te!

Lo sai cosa mi ha risposto il mio amore? Che sarebbe stato felice che sua moglie si fosse fatta scopare dal suo migliore amico!
Tesoro, mio marito mi ha lasciato campo libero: ha messo una scusa e ci ha lasciato soli… per farci scopare!”

Sempre in ginocchio davanti a me come una dolce cagnetta, tra le mie cosce, con il viso posato sopra il mio pacco a seguitare a strusciarcelo sopra, lentamente cominciò a slacciarmi i calzoni e lo tirò fuori!
Lo impugnò, diede un sensuale baciò sopra la cappella, se lo strofinò sul viso ed emise un lungo gemito di piacere.

“Uhmmm! Come è caldo: duro e caldo, proprio come deve essere un cazzo che si rispetti, un cazzo che ti deve entrare nella fica per farti godere! Aveva ragione il mio amore quando mi diceva che lo avrei trovato di mio gradimento, lui ormai conosce i miei gusti! Con tutti gli uccelli che ci siamo goduti insieme sa benissimo qual è quello che mi dà maggior piacere e il tuo è uno di quelli!

Spero che oltre la fica e il culo ti piaccia anche il bocchino: adoro succhiare il cazzo fino a farmelo esplodere in bocca e ingoiare tutta la calda sborra!
Sono una gran porca e sono molto esigente in materia di sesso: la scopata me la faccio già con mio marito, dal mio amante voglio molto di più!
Mi piacciono i giochi perversi e depravati che mi appagano completamente e che mi portano al parossismo del piacere!

Ora dipende solo da noi: giocare solo tra noi due, farti entrare nella fica e nel culo fino a sfinirci reciprocamente, attendere che torni mio marito quando abbiamo finito e raccontargli tutto per filo e per segno… oppure invitarlo a partecipare alla festa!
E’ in attesa di un messaggio al cellulare per sapere se deve andare al cinema, da solo come un cane, o tornare a casa e unirsi a noi!”

Mi fissava, attendendo una mia risposta, mentre seguitava ad accarezzarmi l’uccello, a sbaciucchiarlo per tutta la lunghezza e a succhiare golosamente la cappella!

“Olga, Franco è tuo marito ed è l’uomo che ami, inoltre è un mio amico fraterno che per di più acconsente che io faccia l’amore con sua moglie: come possiamo escluderlo dal nostro piacere! Digli che siamo felici di averlo con noi!”

Olga si alzò, mi venne vicino, mi abbracciò e mi baciò con passione!
Poi mi fissò con uno sguardo colmo di libidine.

“Grazie, Bruno, è quello che speravamo io e Franco: accoglierti tra di noi per godere tutti e tre insieme!
Ti prego, anche lui ti desidera da morire: non lo respingere, lui stravede per te, sia come amico che come maschio!
Tu non te ne sei mai accorto, ma quando vi fate la doccia insieme, dopo la vostra partita settimanale di tennis, sbava di piacere nell’ammirare il tuo cazzo!

Quando torna a casa è eccitato come non mai: io ormai lo so e lo attendo per soddisfarlo con la mia bocca! E mentre lo spompino mi parla di te in maniera così appassionata da farmi bagnare come una porca! Mi dice che hai un cazzo meraviglioso, che è certo che sapresti soddisfarci entrambi, che sarebbe meraviglioso succhiartelo sia da solo che con me e bere insieme il tuo nettare… e che sarebbe meraviglioso se anche tu succhiassi il suo!
E quando si svuota completamente nella mia bocca urla i nostri nomi, il mio e il tuo: fantastica che siano la moglie e il suo amico a farlo sborrare!”

Ero eccitato come non mai: Olga seguitava a baciarmi e ad accarezzarmi il cazzo ed io pensavo a come mi sarei comportato nei confronti di Franco.
Non avevo mai fatto sesso con un uomo, non ci avevo mai pensato neanche lontanamente, ma mi resi conto che a quel punto non potevo più tirarmi indietro: non potevo deludere Olga e Franco che con tanto amore e passione mi stavano accogliendo tra di loro!
In fin dei conti potevo pure fare qualche sacrificio per potermi scopare quella strafica di Olga!

“Dai, mandagli il messaggio!” esortai Olga.

Olga prese il cellulare e digitò: “Amore, il tuo amico mi ha lasciato con la fica fradicia! Se ne è andato con il cazzo duro dalla eccitazione, ha detto che la mia fica lo fa impazzire, ma non se la sente di farti un torto! Ma non mi arrendo: me lo voglio scopare! Vieni amore, ti aspetto a letto a cosce larghe: mentre mi scopi pensiamo al suo bel cazzo e come fare per convincerlo a godere con noi!”

Mi guardò sorridendo.

“Gli faremo una stupenda sorpresa! Non puoi immaginare quanto io possa eccitarmi nel farmi trovare mentre mi faccio montare da qualche bel maschietto! E anche lui va fuori di testa quando, senza che se lo aspetti, mi trova a fare la troia. Dovresti vedere come è raggiante quando mi vede con un altro uccello nel culetto e la cosa eccita anche me: più lo vedo fuori di testa più mi comporto da puttana!”

Si alzò e mi prese per mano.

“Vieni, tesoro, aspettiamolo a letto: sarà veramente molto eccitante farmi trovare con l’uccello del suo migliore amico dentro la mia fica! ”


Se vi piace vado avanti.

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